Yom Kippur, che significa "Giorno dell'Espiazione", è la più sacra festività ebraica dell'anno. È un giorno di digiuno, preghiera e profonda introspezione, dedicato all'espiazione dei peccati e al pentimento.
Le origini di Yom Kippur si trovano nella Torah (Levitico 16), dove viene comandato al popolo ebraico di osservare un giorno di "auto-afflizione" e di astenersi da ogni lavoro. In tempi antichi, nel Tempio di Gerusalemme, il sommo sacerdote eseguiva complessi rituali di sacrificio e purificazione per espiare i peccati del popolo.
Yom Kippur è osservato con rigorose restrizioni:
Digiuno: Un digiuno completo di 25 ore, dall'imbrunire del giorno precedente fino al tramonto del giorno stesso, è obbligatorio per tutti gli ebrei adulti sani.
Preghiera: Gran parte della giornata è trascorsa in sinagoga, recitando preghiere speciali, tra cui il Kol Nidre la sera precedente e il Yizkor (preghiera per i defunti) durante la giornata.
Astinenza: Si evitano lavoro, bagni, profumi, indumenti in pelle e rapporti coniugali.
Teshuvah (Pentimento): Yom Kippur è un momento per l'auto-riflessione e il pentimento sincero per le proprie trasgressioni. Si chiede perdono a Dio e a chi si è offeso.
Suona dello Shofar: La giornata si conclude con il suono prolungato dello shofar, un corno di montone, che segna la fine del digiuno e il suggellamento del giudizio.
Kol Nidre: La preghiera che apre le celebrazioni di Yom Kippur.
Teshuvah: Il processo di pentimento e ritorno a Dio.
Shofar: Il significato del corno di montone suonato al termine di Yom Kippur.
Il messaggio principale di Yom Kippur è la possibilità di rinnovamento spirituale e di un nuovo inizio. È un'opportunità per confrontarsi con le proprie mancanze, per cercare il perdono e per impegnarsi a vivere una vita più retta.